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18 dicembre – Giornata mondiale dei migranti: diritto di scelta e diritto di restare

In questi giorni segnati da cronache drammatiche, che descrivono la triste eredità di anni di politiche razziste e discriminatorie, ci piace raccontarvi la splendida giornata vissuta al Ex-Cinema Palazzo occupato:

– tornei di calcetto in cui ragazzi e ragazze provenienti da parti diverse del mondo hanno giocato insieme per prendere a calcio il razzismo e il permesso di soggiorno a punti;

– un incontro di autoformazione sull’accordo di integrazione; proiezioni di documentari su esperienze di scuole di italiano libere e autogestite e sui flussi migratori che attraversano Lampedusa, da un lato, e la Grecia, la Turchia e il fiume Evros dall’altro; e ancora la presentazione del libro che racconta il viaggio di un ragazzo italiano attraverso Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e Libia   nei momenti di fuoco della primavera araba;

– e, infine, uno spettacolo teatrale sugli attraversamenti dello stretto di Sicilia.

Questo veloce elenco non può descrivere l’atmosfera della giornata: è questa la quotidianità che vogliamo vivere meticcia e libera dai pregiudizi, dalle leggi razziste, dall’odio predicato da Lega, Casapound e tanti altri.

Leggi il manifesto della Rete delle Scuole Libere d’italiano

gurada le foto su http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Roma-18-dicembre-2011-Giornata-mondiale-per-i-diritti-dei-migranti-Ex-Cinema-Palazzo/10340

APPELLO: 18 DICEMBRE GIORNATA MONDIALE PER I DIRITTI DEI MIGRANTI

Il 18 dicembre (giornata mondiale per i diritti dei migranti) abbiamo da tempo pensato di sperimentare una collaborazione tra cittadini, migranti, artisti, asso- ciazioni e centri sociali per costruire un’iniziativa contro ogni forma di razzismo e di discriminazione e a favore dei diritti all’accoglienza e all’asilo e di quelli di circolazione e di scelta del posto dove vivere.
Crediamo che oggi dopo la strage di FIRENZE e l’assalto al campo rom di TORINO sia sempre più urgente battersi contro il razzismo delle politiche migratorie e contro le misure economiche che continuano a scaricare verso il basso i costi di una crisi di proporzioni globali.
Troppo spesso nel nostro paese migrazione è sinonimo di sfruttamento e di invi- sibilità. Questo è inaccettabile. Perciò siamo dalla parte dei giovani provenienti dalla Libia, dalla Tunisia, dall’Egitto, dei braccianti agricoli delle campagne del Sud Italia, che vogliono come noi affermare il diritto inalienabile a costruire il proprio futuro.
La creazione di percorsi comuni che ribadiscono la dignità delle richieste dei cit- tadini stranieri in Italia (si tratti di migranti economici, di rifugiati politici o di persone condannate a una clandestinità forzata) è il primo passo per l’effettiva universalizzazione dei diritti di cittadinanza.
Vi invitiamo dunque a condividere con noi la giornata del 18 dicembre al Cinema Palazzo occupato a San Lorenzo (Piazza dei Sanniti), un luogo che da diversi mesi si batte contro specula- zione, usura, ignoranza, disoccupazione e intolleranza.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Dalle 10: TORNEO di CALCETTO meticcio in piazza dei Sanniti:
forma una squadra e vieni a prendere a calci il razzismo e il permesso a punti!13:00 – PRANZO in Piazza: Kebab per tutt*14:00 – AUTOFORMAZIONE sull’ accordo di integrazione:
ne parleremo con l’avvocato Salvatore Fachile, le associazioni, i migranti.
Durante l’incontro verrà letto il manifesto della Rete delle Scuole Libere.

16:00 – Sperimentare narrazioni e costruire immaginario, PROIEZIONI:

“Io parlo italiano” di Angela Bulleri e Esra Bekarslan (35’),
(docufilm sugli studenti della scuola di italiano Esc-infomigrante)
“Attraverso il deserto e il mare” realizzato da Amisnet, Sci, Active Vision (28′)
“Lampedusa: isola di permanenza temporanea”, di Gaia Di Gioacchino_Esc Infomigrante (5′)

17:00 – PRESENTAZIONE di “Un Ramadan di libertà”,
e-book sulla Libia di Jordi Schifano (sarà presente l’autore).

17.30 – SPETTACOLO TEATRALE:
La pesce spada e il clandestino” a cura di Laura Masielli

Durante la giornata si raccoglieranno le firme per la Petizione per il rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia lanciata dal Progetto Melting Pot (http://www.meltingpot.org/articolo17149.html )

Lampedusa, isola di permanenza temporanea

Lampedusa, Isola di permanenza temporanea”, è un video reportage realizzato da Esc-Infomigrante Roma nel quale si racconta la prima fase di un’emergenza auto-prodotta dal governo a Lampedusa, in occasione degli sbarchi seguiti all’ondata di nuova libertà di circolazione e desiderio di futuro dei giovani provenienti dal Nord Africa. Le immagini, risalgono ai giorni in cui la Campagna Welcome è stata presente sull’isola per monitorare e documentare la situazione, all’incirca fino all’arrivo e al comizio di Silvio Berlusconi.
Nonostante si siano ormai da tempo spenti i riflettori, oggi la situazione è tutt’altro che conclusa. Sull’isola continuano a sbarcare centinaia di migranti a cui il governo risponde esclusivamente attraverso politiche repressive. Diversamente dalla prima fase, il livello di esasperazione si è risolta, questa volta, con cariche violente da parte della polizia nei confronti dei tunisini e lanci di pietre contro quest’ultimi, da parte dei lampedusani. Ancora una volta una finta emergenza attraverso cui sperimentare nuove pratiche di limitazione della libertà personale rinchiudendo centinaia di persone in cerca di libertà all’interno di “galere galleggianti” in violazione di qualsiasi diritto.
Allo stesso tempo la “questione tunisina” non può dirsi conclusa neanche per coloro ormai presenti sul territorio italiano da più di sei mesi e a cui nel mese di settembre è stato rinnovato il permesso di soggiorno temporaneo. Ancora una volta il problema è stato semplicemente spostato più in là, e l’unica “accoglienza” che l’Europa ha messo in campo è la certezza della precarietà e la probabilità della clandestinità. Sono di questi giorni le notizie relative alla possibile fine del conflitto in Libia e saranno presto noti anche gli esiti delle elezioni della nuova Tunisia democratica. Il Mediterraneo può ancora diventare lo spazio della libertà e dell’accoglienza degna.

Diritto di scelta – Petizione per il rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia

Sottoscrivete l’appello, diffondetelo. Mobilitiamoci in ogni città

21 novembre 2011
Sono approdati sulle nostre coste durante il conflitto in Libia, per fuggire alle violenze o perché costretti ad imbarcarsi su   pericolose carrette dalle milizie di Gheddafi. 
Oltre 25.000 richiedenti asilo sono ospitati all’interno del Piano di Accoglienza affidato dal Governo alla Protezione Civile.
Centinaia di enti in tutta Italia, con modalità e standard disomogenei, stanno provvedendo alla loro ospitalità al di fuori del circuito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Ma ogni sforzo, ogni risorsa messa a disposizione, ogni percorso di inserimento, rischiano di risultare vani senza la garanzia di un futuro, senza la prospettiva di un titolo di soggiorno che permetta loro di scegliere se stare o ripartire, se tornare in Libia o al proprio paese d’origine.
Pur provenendo dalla Libia, sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh o in Pakistan, per questo rischiano di vedere rigettata la loro domanda d’asilo dalle commissioni territoriali che già stanno procedendo al diniego nella stragrande maggioranza dei casi. 
I ricorsi, molto onerosi, non saranno comunque in molti casi sufficienti, così, dopo aver subito la violenza delle torture libiche o la minaccia dei bombardamenti, il destino di migliaia di persone rischia di essere l’irregolarità.
Non possiamo permettere che nelle nostre città, nei quartieri e nelle strade che abitiamo, sia ancora una volta alimentato lo spazio d’ombra della clandestinità, consegnando migliaia di donne e uomini allo sfruttamento o ai circuiti della criminalità.
Per questo, chiediamo l’’immediato rilascio di un titolo di soggiorno umanitario attraverso l’istituzione della protezione temporanea (art 20 TU) o le altre forme previste dall’ordinamento giuridico.
Una questione di dignità, di democrazia e di giustizia.

Per firmare l’appello visita il sito

http://www.meltingpot.org/articolo17149.html